Al contrario di ciò che sembra la conclusione più ovvio è invece emerso come -pur essendo carnivora e catturi anche di larve di zanzara- contribuisca ad un più ampio sviluppo delle larve di zanzara della malaria («furba», eh? così può nutrirsene): questo perchè come altre piante galleggianti che conosciamo nei nostri climi (Eichhornia crassipes, Ceratophyllum demersum, Hydrilla verticillata, Potamogeton crispus, Pistia stratiotes...) risulta infestante.
Le Utricularia vulgaris hanno delle vesciche che servono sia come galleggianti per fluttuare sull'acqua che come trappole per insetti - Foto © pellaea Jason Hollinger
Queste piante producono dense aggregazioni che raggiungono la superficie dell'acqua creando una barriera di protezione contro i predatori mobili.
Formano anche una barriera per i minerali in sospensione nell'acqua e per la materia organica, e questi sedimenti bloccati servono come nutrienti addizionali per le larve di zanzara.
In più senza sole ed adeguato scambio di ossigeno, aumenta la nitrificazione dell'acqua e muoiono organismi potenziali antagonisti delle zanzare (anche eventuali pesci).
Sia da monito a chi per incuria lascia crescere in bacini abbandonati per incuria enormi quantità di Eicchornia crassipes, soprattutto al sud (dal momento che la pianta mal sopporta prolungati periodi di esposizione a basse temperature) o altre piante galleggianti, ecco un altro fattore di diffusione facilitata per le zanzare tigre!
Foto © ddsnet Chun-Chih FAN
