Rimedi naturali per le nostre piante

07/10/2010 17:36
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Rimedi naturali per le nostre piante #275
Curiamo in modo naturale le nostre piante: una raccolta, da ricerche in rete, che evidenzio alla vostra attenzione nella speranza che ci sia chi voglia, eventualmente, correggerla o integrarla.


Infusi macerati e decotti
Note generali per la preparazione di infusi, macerati e decotti: è consigliabile raccogliere le piante meglio esposte ai raggi del sole, le quali in genere risultano essere più vigorose e sane di quelle che crescono all’ombra. Effettuare la raccolta nella tarda mattinata o durante il pomeriggio per evitare di destinare all’essiccazione materiale troppo umido. Per facilitare l’essiccazione è necessario spezzettare la pianta e porla su una superficie che permetta il passaggio dell’aria (es. graticcio o telaino in rete metallica); le parti aeree normalmente si essiccano all’ombra. Una volta essiccate, le piante vanno poste in luogo acsiutto e in contenitori di carta, stoffa, cartone o legno in modo da assicurarne la traspirazione.
Macerato: impiegare acqua piovana o di fonte. Non impiegare contenitori metallici, ma pentole o vasi in terracotta, smaltati, di maiolica, oppure di legno. Il contenitore non deve mai essere chiuso ermeticamente, per consentire il ricambio d’aria e il contenuto va mescolato almeno una volta al giorno. Il preparato può essere impiegato appena il liquido diventa scuro e non dà più luogo a formazione di schiuma (normalmente 1-2 settimane). Per ridurre gli odori aggiungere una manciata di litotamnio (alghe calcaree polverizzate) o farina di roccia prima di ogni rimescolata.
Infuso: evitare assolutamente di far bollire le piante, ma versare direttamente sulle erbe l’acqua bollente necessaria e lasciare riposare per qualche minuto.
Decotto: mettere a bagno le piante in acqua fredda per ca. 24 ore. Successivamente riscaldare a fuoco lento per 20-30 minuti a seconda della legnosità delle erbe impiegate.
Estratto: lasciare a macerare le piante per 3 giorni in acqua a temperatura ambiente e poi filtrare.
Modalità di distribuzione: per aumentare l’adesività dei preparati si può aggiungere della bentonite, che limita il dilavamento da pioggia. Ad esclusione del decotto e dell’infuso di Equiseto, normalmente tutti gli altri preparati vanno irrorati nelle ore più fresche della giornata e preferibilmente al mattino. E’ auspicabile, se si utilizzano pompe con ugelli di filtrare i nostri antiparassitari con della garza o un sacco di juta. I preparati naturali, a differenza dei prodotti di sintesi, presentano un’ampia variabilità di efficacia, in relazione all’età delle piante utilizzate, alle caratteristiche pedo-climatiche, alle caratteristiche pedoclimatiche della zona di raccolta, alle condizioni di essiccazione e alle modalità di preparazione.
Conservazione: i decotti e i macerati possono rimanere 5/6 giorni al fresco, mentre i preparati concentrati, che poi vanno diluiti per l’utilizzo, si possono mantenere in frigo per circa 1 mese.

Macerato d'ortica
Per prepararlo si utilizza la pianta intera (senza radici) ; il periodo migliore per la raccolta va dall'inizio dell'estate fino ad agosto, primo della formazione dei semi; tuttavia, se occorre macerato di ortica si possono raccogliere le piante ogniqualvolta sia necessario. In alternativa, è possibile raccogliere le piante di ortica nel periodo più favorevole e farle essiccare per poi utilizzarle al momento del bisogno, in quanto non vi è sensibile differenza nell'efficacia del macerato ottenuto da piante fresche o da piante essiccate, anche se il periodo migliore quanto a ricchezza di elementi nutritivi, è maggio.
Il macerato d'ortica è ricco di calcio, potassio e azoto, rapidamente disponibili per le piante cui viene somministrato. In base ai dati sperimentali sappiamo che il macerato d'ortica, oltre a stimolare la crescita della pianta e lo sviluppo delle radici, favorisce anche la respirazione.
Dosi: un chilogrammo di pianta fresca (o 200 g di pianta essiccata) per ogni litro d'acqua, fredda e possibilmente piovana oppure acqua di fonte.
Preparazione: il contenitore destinato a contenere le ortiche e l'acqua deve essere preferibilmente di terracotta, di ceramica o di legno, mentre sono da sconsigliare i contenitori metallici.
Il recipiente non deve essere chiuso ermeticamente per permettere il ricambio d'aria.
Bisogna rimescolare il liquido una volta al giorno: facendo questa operazione si sprigiona un intenso odore, che può essere ridotto unendo al preparato una manciata di litotamnio o di polvere di roccia prima di ogni rimescolata. Per facilitare la successiva operazione di filtraggio, è possibile porre il materiale vegetale da macerare in un sacco di iuta, che verrà immerso nel contenitore dell'acqua.
Somministrazione: il macerato si somministra di solito con un erogatore a pompa. Si filtra dal recipiente dove è avvenuta la macerazione per evitare di intasare gli ugelli dello spruzzatore e quindi si distribuisce sulle piante o sul terreno ove necessario.
Macerato di 12 ore: si utilizza concentrato, spruzzato sulle foglie, per combattere gli afidi, in particolare all'inizio dell'attacco.
Macerato di 4 giorni: si utilizza diluito in acqua nella proporzione di 1:50, oppure con aggiunta di decotto di equiseto nel rapporto di 1:1,5 per combattere afidi e ragnetto rosso.
Macerato maturo di 15 giorni: si diluisce in ragione di una parte per 10 parti di acqua e si irrora il terreno in vicinanza delle piante per stimolarne la crescita.

Lo si può spargere anche sul cumulo del composto per accelerare la decomposizione. Aggiungendo una parte di macerato per 10 di acqua all'acqua utilizzata per innaffiare e aggiungendo polvere di roccia oppure polvere d'ossa o di corna o ancora letame ben stagionato, si ottiene un ottimo fertilizzante. Con la stessa diluizione si possono effettuare vaporizzazioni sulle foglie per favorire la formazione di clorofilla: attenzione però a non esagerare dal momento che potrebbero verificarsi bruciature sulle foglie.

Infuso di equiseto contro l'oidio
Far macerare per circa 24 ore 500 g di equiseto fresco o 150 g di equiseto secco in 5 1 d'acqua, poi fare sobbollire per 1/2 ora. Fare raffreddare, filtrare e per le irrorazioni diluire in rapporto di 1:5. Spruzzare sulle foglie e annaffiare anche la pianta.

Macerato di equiseto
L’equiseto è una felce il cui nome scientifico è Equisetum arvense.
Il macerato ottenuto con questa pianta si prepara mettendo a macerare in 10litri di acqua 1Kg di equiseto fresco o 150 – 200gr di erba essiccata (reperibile in erboristeria) per 24 ore.
Ottenuto il composto, bollire il tutto a fuoco basso per circa 30 minuti. Una volta raffreddato, filtrare il liquido ottenuto con un passino. Poi diluire in acqua con un rapporto di 1:5 e spruzzare sulle foglie, preferibilmente di pomeriggio con il bel tempo.
Questo macerato rinforza le piante e viene quindi usato, soprattutto tra la primavera e l’estate, nella lotta preventiva contro qualsiasi fungo che possa colpire le nostre piante, è utile anche contro i ragnetti rossi. L’azione preventiva e coadiuvante per la difese delle piante dalle malattie fungine è dovuta all’elevata presenza di silice e di sali solforici.


Tè di aglio contro le micosi
Schiacciare uno spicchio d'aglio di media grossezza e cuocere in 1 1itro d'acqua. Filtrare e far raffreddare. Spruzzare senza diluire. Risulta efficace anche contro gli acari.

Tè amaro contro gli insetti
Far bollire a lungo un cucchiaio colmo di tè in 1 l d'acqua. Filtrare e far raffreddare. Usarlo non diluito contro afidi, coleotteri, che mangiano il margine delle foglie, tortrici del pisello, tentredini e sui percorsi delle formiche.

Macerato di consolida (un racconto di Elvira Ortolani)
Una socia (che Dio la benedica), mi ha spedito le radici di questa pianta, le ho messe in terra e incrociato le dita. Hanno attecchito e non appena le piante sono cresciute a sufficienza ho fatto il mio primo macerato. Mi sono procurata un bidone con coperchio, ho tagliato foglie e fusti pressandoli molto bene nel bidone, ho poi aggiunto acqua fino a coprire il tutto. Ogni giorno rigiravo il miscuglio con un bastone. Il primo giorno ha fatto schiuma (iniziava il processo di decomposizione) poi sempre meno. Al passare dei giorni, le foglie si decomponevano e cominciava a sentirsi un forte odore (ecco a cosa serve il coperchio). Dopo 3-5 settimane ma a volte meno, se il bidone sta al sole, si ottiene un liquido scurissimo con lo stesso odore di una fogna a cielo aperto. Questo liquido è ricchissimo di potassio ma contiene anche azoto e fosforo. L’ho usato diluito con acqua (il colore deve essere quello di un tè leggero) sui pomodori siberiani non appena i frutti si sono formati. Ho usato i pomodori siberiani perché il primo anno che li avevo mangiati, avevo notato che erano quasi completamente privi di sapore. Ogni settimana ho dato questo liquido alle piante. Appena il primo pomodoro è maturato l’ho assaggiato. Da non credere! Era saporitissimo, succoso e con un gusto incredibile. Ho usato il macerato anche su un pesco i cui frutti erano altrettanto insipidi. Ho ottenuto pesche fantastiche, saporite e dolci che hanno raccolto il plauso di chi le ha assaggiate. Lo sto sperimentando ora sui peperoni e sulle melanzane e la prossima primavera userò le foglie, secondo il sistema inglese, per le patate.
Ho potuto accertare che ha anche effetti notevoli sui gerani e su tutte le piante fiorite. A differenza della cenere, anch’essa ricca di potassio, non alcalinizza il terreno.
È una pianta robusta, che una volta tagliata ricresce con vigore. Si possono addirittura fare 3 o 4 tagli dell’intera pianta durante la primavera-estate.
Devo aggiungere inoltre che è un eccellente attivatore per il compost. Dopo averla sperimentata ne sono entusiasta, anche perché fra il compost che produco e la consolida, mi sento discretamente autosufficiente per quanto riguarda la fertilizzazione del mio orticello.

Mi sono informata e molti uniscono questo macerato con quello di ortica e quindi ottengono un'azione antiparassitaria ed una fertilizzante.


Infuso di TanacetoIl nome scientifico del tanaceto è Tanacetum vulgaris e appartiene alla famiglia delle Composite, per preparare questo infuso si utilizza la pianta intera senza radici e fiori.
L’infuso di tanaceto può essere utilizzato contro gli attacchi di afidi, acari e altri insetti. L’azione repellente nei confronti di questi parassiti si esplica in virtù di una sostanza, contenuta nella pianta, che prende il nome di tanacetina e degli oli essenziali.
Il prodotto viene preparato versando 10litri di acqua bollente su 300 – 500gr di tanaceto fresco (foglie e fiori) o su 30gr di piante essiccate. Si lascia riposare il composto per 10 – 15 minuti e poi si filtra. Diluire in acqua con un rapporto di 1:3 e irrorare la pianta.
È consigliabile tenere l’infuso ottenuto con questa pianta fuori dalla portata dei bambini perché il tanaceto contiene sostanze amare leggermente tossiche.


Altri rimedi naturali
Pomodoro: si impiega contro cavolaia, dorifora, afide, tortrice del pisello e varie nottue. Utilizzare 150 gr di foglie fresche (si possono impiegare anche le femminelle asportate dalla pianta) e farle macerare in 10 lt d’acqua per 3 giorni. L’estratto acquoso, diluito 2 volte, viene usato come repellente all’apparire dei primi parassiti.
Aglio: frullare un bulbo d’aglio senza buccia fino a ridurlo in poltiglia, dopodichè, versarci sopra 1 lt d’acqua bollente (75 gr di bulbi tritati o 500 gr di patata intera fresca in 10 lt d’acqua) e lasciare riposare per qualche minuto; si spruzza sulla pianta per allontanare molti fastidiosi parassiti fungini per diverso tempo; effettuare almeno tre trattamenti a distanza di tre giorni; rafforza anche la resistenza delle piante.
Cipolla: attiva contro gli afidi, gli acari e numerose malattie di natura fungina, tra le quali la peronospora; fare un infuso con 75 gr di bulbo in 10 lt d’acqua; per il decotto occorrono 350 gr di bucce ogni 10 lt d’acqua. Il prodotto non va diluito.
Maggiorana: si utilizza contro le formiche. L’infuso si prepare utilizzando 100 gr di foglie fresche o 10 gr di foglie secche ogni Litro d’acqua; si distribuisce lungo le piste delle formiche per tenerle lontane dalle piante infestate.
Sapone di Marsiglia o Sapone potassico: 10 gr in 10 lt d’acqua come insetticida per aleuroidi, acari e tripidi o per lavare melate zuccherine (es. fumaggine, afidi e metcalfa).
Assenzio (Artemisia absinthium): si utilizza la pianta intera senza le radici; si raccoglie prima della fioritura. Per la preparazione del macerato e del decotto occorrono 500 gr di pianta fresca o 30 gr di pianta secca ogni 10 lt d’acqua. L’aggiunta di un uno per cento di silicato di sodio aumenta l’efficacia del preparato. Si distribuisce direttamente sulla pianta contro afidi, ruggine del Ribes e sul terreno contro le formiche; l’infuso è utile contro gli acari delle fragole e delle more; il decotto viene utilizzato contro la carpocapsa del melo, la cavolaia, la mosca del cavolo, le altiche e la mosca della cipolla.
Rosmarino: lasciare macerare 100 gr di rosmarino fresco in 10 lt d’acqua. Il prodotto va distribuito sulle piante dell’orto soggette agli afidi, perché irrobustisce le piante. Si conserva al fresco per un paio di settimane.
Menta: l’infuso si prepara utilizzando 1 kg di foglie fresche o 150 gr di foglie secche ogni 10 lt d’acqua; il prodotto, non diluito, si distribuisce lungo le piste delle formiche.
Millefoglio (Achillea millefolium): contro le malattie fungine si utilizzano 2 kg di foglie fresche o 200 gr di foglie secche ogni 10 lt d’acqua. L’estratto acquoso, diluito 10 volte, si distribuisce come preventivo sulle piante suscettibili ad oidio, monilia, rizoctonia e bolla del pesco. I trattamenti vanno effettuati per 3 giorni consecutivi e ogni ciclo va ripetuto per 2-3 volte alla distanza di 2 settimane.
Sambuco (Sambucus nigra): contro la cavolaia si prepara un estratto acquoso impiegando 1 kg di foglie fresche om 150 gr di foglie essicate; l’estratto va diluito 5 volte e distribuito come repellente all’apparire delle prime cavolaie.
Borsa del pastore (Capsella bursa-pastoris): per stimolare la crescita delle piante in terreni poveri e/o poveri di calcio si utilizza 1 kg di pianta fresca o 150 gr di pianta secca in 10 lt d’acqua; l’infuso va diluito 5 volte.
Borotalco: cospargerlo nei pressi della pianta come se si trattasse di un insetticida vero e proprio; le formiche non moriranno ma eviteranno accuratamente di attraversare la parte di terreno così trattata.
Cenere di legna (di legno non contenente impregnanti o vernici): non è molto gradita alle lumache e alle limacce, che ne stanno alla larga; l’unico inconveniente è che per essere efficace, va distribuita molto spesso; è anche un buon concime ricco di Potassio;
Aghi di pino: distribuiti nelle vicinanze de vegetali appetiti da lumache e limacce, le tengono lontane; a lungo, però, gli aghi possono alterare il pH del terreno, rendendolo troppo acido.

Ancora (e forse ripetuto)
Contro gli afidi:- tabacco di cinque sigarette, cinque spicchi di aglio a fettine e 1/2 lt. di acqua, macerare per cinque giorni, filtrare, quindi spruzzare sulla pianta. il problema e' l'odore cattivo però poi va via.

- due spicchi d'aglio nella terra accanto alle radici delle rose

- un po' di detersivo per i piatti all'acqua abbondantemente spruzzato......

- Gli afidi sono il cibo prediletto delle coccinelle, che in alcuni paesi si ordinano in coperativa, ma bisogna avere tanti afidi da dare da mangiare alle coccinelle .

- Mettere sul balcone un vaso di nasturzi (tra l'altro sono belli, commestibili, e non richiedono cure, cioè poca acqua e zero fertilizzanti). Gli afidi adorano questa pianta e potranno essere dirottati su di essa.

- spruzzare le piante con acqua e sapone di Marsiglia da bucato sciolto dentro che soffoca gli afidi e poi togliere il più possibile le foglie con gli afidi.

- una bella raccolta di salvia messa a bagno con acqua e sale, gli afidi si staccano, lavare bene le foglie.

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07/10/2010 17:43
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Rimedi naturali per le nostre piante #277
Questa tua a discussione è ottima a parer mio soprattutto perchè dobbiamo metterci ognuno di noi, nel nostro piccolo, con calma a valutare un problema nel nostro giardino (quadrato/vaso/pianta) scegliendo per la sua cura quello che ha il minor impatto ambientale. Tenere presente, cioè che alcuni prodotti biologici danneggiano molte creature...meglio in molti casi usare un prodotto specifico per un determinato parassita, o pochi parassiti, piuttosto che uno ad ampio spettro che uccide più creature, anche creature benefiche.

Aggiungo allora notizie che ho acquisito con le mie letture, sui vari preparati di origine naturale, cercando di aggiungere il punto di vista scientifico, e non solo parlare per “credenze”.

Equiseto
: azione antimicotica; la presenza di silice (8-10%) e di sali solforici (20-25%) rafforza la pianta e previene le malattie fungine. E' valido per stimolare l'attività delle piante e sviluppare le difese contro l'intera gamma delle crittogame. E' particolarmente utile per trattare i semi e le radici all'impianto.

Ortica
: funziona perchè è ricca di sostanze nutritive e minerali importanti (soprattutto calcio, magnesio, ferro, potassio, fosforo, manganese, silice, iodio, silicio, sodio e zolfo), come detto e contiene un ormone vegetale, l’auxina che promuove una crescita sana, rendendole più resistenti agli attacchi di insetti e malattie. Pare anche che l’ortica sotto forma di concentrato possa essere utilizzata come erbicida organico. Basta spruzzarlo sulle infestanti in attiva crescita. Dopo due settimane, il terreno sarà pronto per l'impianto - e riccamente fecondato in più!..però non ho basi scientifiche nè esperienze dirette per confermarne l’efficacia come erbicida.

Estratti di olio essenziale di cipolle e aglio
è ormai noto e certo scientificamente che possono essere utilizzate come additivi antimicrobici naturali.

Per quanto riguarda il thè, la caffeina è utilizzata come mezzo di difesa contro gli insetti: essa è un pesticida naturale. Appartiene ad una classificazione più ampia di composti noti come alcaloidi, molti dei quali hanno effetti farmacologici.

Tanaceto
: uno studio americano ha provato che il tanaceto è efficace come insetticida, in quanto ridusse la popolazione di dorifore della patata dal 60 al 100% della popolazione! E’ altamente tossico per gli artropodi, indistintamente.

Il tanaceto, mescolato con erigeron, mentuccia, e alcool diluito è stato un noto repellente per zanzare nella prima metà del 900 sempre negli USA. La ricerca ha scoperto che gli estratti tanaceto effettivamente respingono le zanzare (ma non così efficacemente come prodotti contenenti diethyltoluamide o DEET-su cui anche volendo c’è molto da dire: se leggete sulle confezioni di repellenti che lo contengono c’è scritto di non usare sui bambini! ).

In più il composto 1,8-cineole è una tossina prodotta nelle foglie di tanaceto creduto di difendere ha un lungo elenco di attività biologiche: antibatterico, cancerogeno, fungicida, erbicida, insettifugo, nematicida. Contiene anche canfora che è un altro composto con vari usi, come un repellente, e per numerosi usi che conosciamo meglio. Contiene infine, Myrtenol che è stato usato nelle trappole a feromoni per gli insetti.

Una sostanza prodotta dai pomodori respinge le zanzare e altri insetti in modo più efficace ed è più sicuro (il composto è già usato per fare i cosmetici, per cui la sua tossicità è stata studiata) del già citato DEET: repelle zecche, pulci, scarafaggi, formiche, mosche, così come gli insetti che sono parassiti agricoli, come gli afidi e tripidi.
Il composto si chiama IBI-246 (originariamente estratto dal pomodoro selvatico del centro america), lo trovate in commercio.

Se vogliamo usare un sapone veramente non tossico per le nostre piante usiamo il già citato sapone molle: uccide una vasta gamma di parassiti, sono compatibili con gli insetti benefici e non hanno problemi di persistenza. Quando è usato correttamente, può davvero aiutare a ripulire il giardino dai parassiti indesiderati!

Contrariamente a tutte le voci si possono avere sentito, non si può semplicemente usare il normale sapone (nè il detersivo per i piatti). Infatti, alcuni saponi usati in famiglia possono realmente uccidere le piante (quindi non sono biologici, nè sicuri :mrgreen: ).
Una proprietà fondamentale di saponi dell'orticoltura ha a che fare con il numero di atomi di carbonio ad essi connessi. I saponi usati nel giardinaggio hanno gli acidi grassi a catena lunga e hanno proprietà insetticide. D'altra parte, quando gli atomi di carbonio vengono rimossi dal sapone, si finisce con gli acidi grassi a catena corta, che tendono ad avere proprietà erbicida (possiamo usarli per le erbacce :mrgreen: , scherzo!)

L’olio di rosmarino si è rivelato tossico per gli afidi, ma non in percentuali molto rilevanti.

Capsella bursa-pastoris
è ricca di ferro, calcio e vitamina C (secondo una recente ricerca, anche le piante trarrebbero numerosi benefici dall’acido ascorbico).

Non prenderei in considerazione il borotalco, invece, le polveri per il corpo a base di talco sono state classificate come possibili cancerogeni per l’uomo...nè il tabacco per la stessa ragione.

Le ceneri di legno, non le continuerei a rinnovare, anzi, hanno un pH elevato e aumentano il pH del terreno.

Per quanto riguarda gli aghi di pino, si decompongono con tempi molto lunghi, quindi nei nostri giardini solo in vasi con piccole quantità di terra possono influenzare il ph (il che è utile per acidificare il terreno in caso di frequenti innaffiature con acqua di rubinetto, molto calcarea, rende il terreno alcalino).

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.

Ringraziano per il messaggio Monica Roncarati

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