Dedicato a chi ama l'OLEANDRO

28/10/2010 14:59
Di più
Autore della discussione
Dedicato a chi ama l'OLEANDRO #522
Nerium oleander L.
FAMIGLIA BOTANICA: Apocynaceae
NOME COMUNE: Oleandro, Mazza di San Giuseppe (italiano), Oleander (inglese), Oleander o Rosen- Lorbeer (tedesco).


Oleandro variegato


Mazza di San Giuseppe: dai Vangeli Apocrifi secondo i quali i pretendenti della Vergine Maria dovettero deporre sull'altare una verga; quella portata da San Giuseppe, fatta di oleandro, germogliò appena deposta, facendo ricadere su di lui la scelta.
Le sue origini sono incerte; si ritiene sia originario dell’Asia ed è attualmente presente dalla fascia temperata calda dal Giappone al bacino del Mediterraneo. Nel nostro Paese si trova, spontaneo, dai litorali (in associazione con Tamerice, Ontano e Vitex Agnus Cactus – Macchia ad oleandro e agno casto) fino alle zone interne fino a circa 1000 metri di altitudine. Solo in Sardegna fra il Supramonte di Orgosolo e quello di Urzulei è possibile trovarlo ad un’altitudine superiore in associazione con Vitex Agnus Cactus.
Per la sua diffusione l’Oleandro è pianta comune dai tempi dei tempi ed ha sempre colpito l’immaginazione collettiva. E’ spesso cantata in poesie (L’Oleandro – D’Annunzio - E chi recise all'oleandro un ramo? Piccolo stagno – Garcia Lorca – Mi specchiai nei tuoi occhi pensando all’anima tua. Oleandro bianco ), inserita in canzoni (Celentano: Cerco un po' d'Africa in giardino, tra l’oleandro e il baobab) e assurta a oggetto di metafora di vita (Nel film Il pesce innamorato di Leonardo Pieraccioni).


La pianta è tossica per qualsiasi specie animale (occorre evitare persino di inalare il fumo prodotto dalla combustione dei residui della potatura). Provoca tachicardia con aumento della frequenza respiratoria a causa del contenuto di oleandrina e nerioside, due glucosidi cardiaci particolarmente dannosi a livello respiratorio, gastrointestinale e cardiaco.
Si narra, a tale proposito, che alcuni soldati napoleonici che ne usarono i rami a mo’ di spiedo per arrostire le carni durante le campagne militari morissero avvelenati e che un tempo l’infuso di Oleandro fosse usato, con esitino spesso tragici, nelle pratiche abortive.
Sembra, inoltre, sia di moda in Sri Lanka uscire di casa stressati e ingoiare un seme di oleandro giallo (Thevetia peruviana). Vandana Shiva, fisica e economista indiana ed uno tra i massimi esperti internazionali di ecologia sociale, racconta che gli agricoltori indiani che si trovano nell’impossibilità di far fronte ai propri debiti, si suicidino in questo modo. Basta un seme di oleandro giallo, infatti, a interrompere il battito cardiaco.
Questo aspetto negativo della pianta è stato utilizzato anche nella narrativa e nelle varie trasposizioni cinematografiche Nel film White Oleanden (con Michelle Pfeiffer e Renéè Zellweger) l’arma del delitto è un veleno estratto dall’oleandro.
Sicuramente per quanto precede, nel linguaggio dei fiori l’Oleandro significa diffidenza e morte e non viene consigliato di farne dono.

L'oleandro ha un portamento arbustivo, con fusti generalmente poco ramificati che partono dalla ceppaia, dapprima eretti, poi arcuati verso l'esterno. I rami giovani sono verdi e glabri. I fusti e i rami vecchi hanno una corteccia di colore grigiastro.
Le foglie sono glabre e coriacee, disposte a verticilli di 2-3, brevemente picciolate, con margine intero e nervatura centrale robusta e prominente. La lamina è lanceolata, acuta all'apice, larga 1-2 cm e lunga 10-14 cm.
I fiori sono grandi e vistosi, a simmetria raggiata, disposti in cime terminali. Il calice è diviso in cinque lobi lanceolati, di colore roseo o bianco nelle forme spontanee. La corolla è tubulosa e poi suddivisa in 5 lobi, di colore variabile dal bianco al rosa al rosso carminio. Le varietà coltivate sono a fiore doppio. L' androceo è formato da 5 stami, con filamenti saldati al tubo corollino. ‘ovario è supero, formato da due carpelli pluriovulari. La fioritura è abbondante e scalare, ha inizio nei mesi di aprile o maggio e si protrae per tutta l'estate fino all'autunno.
E’ utile sottolineare che mentre il fiore semplice cade all’appassimento, il fiore doppio resta sulla pianta anche dopo essere appassito con un effetto esteticamente non a tutti gradito.
Il frutto è un follicolo fusiforme, stretto e allungato, lungo 10-15 cm.
Frutto dell'Oleandro

A maturità si apre longitudinalmente lasciando fuoriuscire i semi.
Semi oleandro



Il seme ha dimensione variabile dai 3 ai 5 mm di lunghezza e circa 1 mm di diametro ed è sormontato da una peluria disposta ad ombrello (pappo) che permette al seme di essere trasportato dal vento anche per lunghe distanze.


COLTIVAZIONE:
Essendo la pianta velenosa in ogni sua parte, si consiglia l’uso di guanti per eseguire qualsiasi lavoro di manutenzione.
TERRENO: l’oleandro si adatta tanto a terreni aridi quanto a quelli umidi (ma non ristagnanti); predilige un pH neutro o subacido (valori di pH da 6.0.a 7.5); si avvantaggia di una buona fertilità del terreno ma si adatta anche a condizioni di terreno molto povero.
In caso di coltivazione in vaso, scegliere contenitori più alti che larghi, perché l' apparato radicale dell'oleandro si sviluppa in profondità.

ESPOSIZIONE: l’oleandro da il meglio di sé in una esposizione in pieno sole ma può tollerare anche condizioni di ombra moderata che causano, però, un’eccessiva comparsa di foglie a scapito della fioritura.

ALTITUDINE: Altitudine minima: 0 m - Altitudine massima: 300 m

TEMPERATURA: sensibili al freddo, preferiscono climi miti, richiedendo una temperatura minima di 5 gradi. Nelle zone a clima temperato può perciò essere coltivato all'aperto, senza necessitare di alcuna protezione. Viceversa nelle regioni settentrionali è bene ripararlo durante l'inverno.

POTATURA: L'Oleandro è una pianta molto vigorosa da contenere con una potatura altrettanto vigorosa. C'è chi consiglia di fare la potatura a fine estate o in autunno, ma questo lavoro è possibile spostarlo a metà febbraio per asportare i rami più deboli, per sfoltire la pianta e tagliare da metà a un terzo della loro lunghezza i fusti fioriferi dell'anno precedente, senza toccare i germogli dell'anno che sicuramente porteranno i fiori.

CONCIMAZIONE:
Nel periodo primaverile, è bene somministrare agli oleandri un concime granulare e aggiungendo ogni tanto sangue di bue.

MOLTIPLICAZIONE:
l’Oleandro può essere moltiplicato per seme ma si tratta di un’operazione molto lunga in quanto occorrono diversi anni prima che la pianta possa fiorire e non si avrà la certezza che la pianta sia uguale alla pianta “madre”. Per chi volesse cimentarsi, è bene che raccolga i semi all’apertura della capsula e li semini immediatamente (ad un temperatura di 20°C circa) senza altro trattamento che l’eliminazione del pappo (per sfregamento).
Il sistema migliore è la riproduzione per talea e soprattutto per talea in acqua. Si prelevano le talee in primavera lunghe circa 10-15 cm tagliate con un taglio obliquo (in questo modo si avrà una maggiore superficie per la radicazione) e si sistemano in un bicchiere contenente dell'acqua. Quando le radici avranno raggiunto i 2,5 cm di lunghezza possono essere piantate nel vaso usando un terriccio così come indicato per le piante adulte.
L’Oleandro si può riprodurre anche per margotta, oppure per mezzo del trapianto di polloni, che l'oleandro produce in abbondanza. Prelevati in autunno, dopo la fioritura, andranno interrati subito dopo in terreno fertile e leggero, scegliendo esposizioni a sud, soleggiate e riparate. Il nuovo esemplare fiorirà dopo due o tre anni.

AVVERSITA’:
Il parassita più comune degli oleandri è l'Aspidiotus hederae, un particolare tipo di cocciniglia, che attacca la pagina inferiore della foglia. Altra cocciniglia che invade la pianta riproducendosi praticamente per tutto 'anno è la Chloropulvinaria floccifera che riesce a far deperire la pianta.
Ricordiamo, inoltre, la maculatura fogliare (Septoria oleandrina), l’antracnosi (Phoma exigua = Ascochyta heteromorpha), la rogna (Pseudomonas savastanoi f. nerii), il seccume dei fiori (Fusarium martii), il ragno rosso, la Fumaggine in conseguenza della presenza di afidi che producono la melata, ecc..

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

28/10/2010 15:07
Di più
Dedicato a chi ama l'OLEANDRO #524
Mimmì ha scritto:

Precisazione (infatti mimmì dopo parla degli insetti che lo attaccano quindi per loro non è velenoso :mrgreen: : so che gli oleandri sono specialmente ricchi di nettare. Le api ne sono particolarmente attratte (non è velenoso per gli insetti).
Le api producono poi il miele, ma dentro degli oleandri penso ce ne stia una minima parte. Forse chi coltiva il miele deve stare attento a non piazzare le arnie in zone con molti oleandri!? Ma io non ne ho esperienza.

Questa descrizione appoggia la tesi di possibile convivenza con le ortensie, che sono estremamente adattabili ne bbiamo parlato qui

Gli oleandri che ho stanno contro dei muri; ne ho un paio enormi nonostante il clima gelido invernale perchè sono in un cortile interno più riparato:





Ma alzo il grado di sopportazione del gelo. Alcune varietà poi sono più rustiche di altre
come "Soleil Levant"


o "Professeur Granel",


questi resistono senza gravi danni fino a -10°C.

Altri più esposti nel mio giardino subiscono danni alla parte aerea: più di una volta sono tutte seccate le chiome in inverni particolarmente freddi, ma poi hanno ricacciato al piede.



Io poto gli oleandri insieme alle rose passato il rischio di gelate (il gelo penetra nella linfa aperta questo vale per tutte le piante), perchè fioriscono molto di più in quanto ramificano con nuove cime, doppie e triple.
E' utile togliere il vecchio per ringiovanire la pianta e far si che non si spogli alla base (se se mantiene una forma a cespuglio e non ad alberello, io prediligo la prima, però ;) )

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

21/01/2011 17:29
  • Kypos
  • Avatar di Kypos
  • Offline
  • Giardiniere esperto in progettazione e cura dei giardini
  • Giardiniere esperto in progettazione e cura dei giardini
Di più
Dedicato a chi ama l'OLEANDRO #1178
Un consiglio che posso dare a tutte quelle persone che hanno un oleandro in zone dove in inverno non è raro avere nevicate anche abbondanti: legate la chioma della pianta!

Infatti col peso della neve i rami più deboli tenderanno facilmente ad aprirsi o a rompersi e a "sformare" il vostro oleandro. Basta raccogliere la chioma e legarla a circa 2/3 dal terreno con del normalissimo filo di gomma per giardinaggio o al limite anche con qualche giro di spago da cucina.

Ricordatevi di toglierlo in primavera ;)

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Un quadrato di giardino
    • Vivaio Piante Insolite

      Località Due Case
      Podenzano, 29027, PC (IT)
      Lun - Sab: 8.30 - 12.30 / 15.00 - 18.00
      Dom: Periodo autunno-inverno solo su appuntamento.
      Aperto fuori orario su appuntamento.
      telefono +393284181208
      email info@unquadratodigiardino.it
      Rispondiamo solo a email e messaggi whatsapp dalle 8.30 alle 12.30

      Seguici

    • Newsletter

Karısı evde temizlik yaparken süpürge sesinden rahatsız olan adam kaçacak delik arar çizgi porno Evin en arka odasına gider ve içeriye girdiğinide baldızını külotla uyurken görür yüze boşalma Balık etli brazzers porno büyük kalçalara sahip baldız götü devirip kanepede sızmış haldedir asyalı porno Bu manzara karşısında niyeti bozmamak pek mümkün değildir sex gif Baldıza doğru yaklaşıp acaba yapsam mı yapmasam mı diye düşünmeye başlar tecavüz porno video Karısı süpürge yaptığı için yakalanma ihtimali oldukça düşüktür xhamster İradesine yenik düşer ve uyuyan baldızın kilotunu sıyırır yaşlı porno Sikini eline alıp asıla asıla kaldırır anal porno Uyuyan kızın sulu amcığına sokup sikmeye başlar mature porno Çıkan seslerden duyacaksınız ki hatunun amı suludur sekreter porno İçine giren yarak sayesinde zevkle uyanan çıtır zenci porno hoşuna gidince ses çıkarmaz ve eniştesine bir posta siktirir.