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pavonia hastata. Cleistogamia. E mille domande
- OmbradiOmbra
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Autore della discussione
Ciao a tutti.
Oggi vorrei mostrarvi la mia gentilissima pavonia hastata:
il fiorellino di fronte:
di lato:
da dietro (mi piace tantissimo il disegno delle venature sul retro dei petali)
e poi raccontarvi del suo strano comportamento. Fin dalla primavera ha cominciato a regalarmi una quantità di bocci
però all'inizio nessuno di loro sbocciava. Ma nonostante non fosse uscito il fiore, dopo un po' quello che era stato il boccio diventava un contenitore pieno di semi!
Dopo qualche tempo ha iniziato ad aprire alcuni fiori. Ma i fiori, una volta sfioriti
(non è carino il modo in cui arrotola la corolla per riporla?)
dicevo che, una volta sfioriti, i fiori non hanno mai prodotto semi. Quando è stato proprio caldo quasi tutti i bocci andavano a fiore, e nessun fiore ha fatto i semi. Come ha cominciato a calare la temperatura, ha ricominciato ad alternare: qualche boccio diventa fiore, qualcun altro produce semi, adesso quasi tutti vanno a seme.
Ho cercato su internet ma ho solo trovato che questo strano comportamento (boccio che produce semi senza aprirsi in fiore) si definisce cleistogamia, ma non ho trovato niente altro.
E non capisco!
Se la pianta è in grado di produrre semi altrimenti, perché spreca energie a fare fiori? Pura generosità verso noi miseri umani? Mi commuove ma mi sembra strano.
E perché se è capace di fare un fiore, poi utilizza un sistema di riproduzione che di fatto è una clonazione, invece di utilizzare il sistema di incrocio che si dice dia prole più robusta?
E infine, la scelta se privilegiare il fiore o i semi è davvero dipendente dalla temperatura, come mi è parso?
Grazie a tutti!
Oggi vorrei mostrarvi la mia gentilissima pavonia hastata:
il fiorellino di fronte:
di lato:
da dietro (mi piace tantissimo il disegno delle venature sul retro dei petali)
e poi raccontarvi del suo strano comportamento. Fin dalla primavera ha cominciato a regalarmi una quantità di bocci
però all'inizio nessuno di loro sbocciava. Ma nonostante non fosse uscito il fiore, dopo un po' quello che era stato il boccio diventava un contenitore pieno di semi!
Dopo qualche tempo ha iniziato ad aprire alcuni fiori. Ma i fiori, una volta sfioriti
(non è carino il modo in cui arrotola la corolla per riporla?)
dicevo che, una volta sfioriti, i fiori non hanno mai prodotto semi. Quando è stato proprio caldo quasi tutti i bocci andavano a fiore, e nessun fiore ha fatto i semi. Come ha cominciato a calare la temperatura, ha ricominciato ad alternare: qualche boccio diventa fiore, qualcun altro produce semi, adesso quasi tutti vanno a seme.
Ho cercato su internet ma ho solo trovato che questo strano comportamento (boccio che produce semi senza aprirsi in fiore) si definisce cleistogamia, ma non ho trovato niente altro.
E non capisco!
Se la pianta è in grado di produrre semi altrimenti, perché spreca energie a fare fiori? Pura generosità verso noi miseri umani? Mi commuove ma mi sembra strano.
E perché se è capace di fare un fiore, poi utilizza un sistema di riproduzione che di fatto è una clonazione, invece di utilizzare il sistema di incrocio che si dice dia prole più robusta?
E infine, la scelta se privilegiare il fiore o i semi è davvero dipendente dalla temperatura, come mi è parso?
Grazie a tutti!
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beh! io non so rispondere adeguatamente a queste domande che poni e che aspettavo ricevessero una giusta e adeguata risposta, ma posso senza dubbio affermare anche per esperienza che la vita nel regno vegetale e animale è tutta volta a procreare e il più possibile. 
Molto spesso più le condizioni sono difficili e più le piante cercano di riprodursi in qualche modo.
Ho visto piante che in punto di morte mettono le energie residue nella più abbondante produzione di semi.
Quindi bisognerebbe vedere da quale parte del mondo arriva questa pianta e capire a quali condizioni climatiche è soggetta per capire il suo comportamento.
Comunque quando le condizioni non sono favorevoli molti esseri che riescono si riproducono anche per clonazione o per auto fecondazione, per poi scegliere un partner quando le condizioni diventano favorevoli!
Molto spesso più le condizioni sono difficili e più le piante cercano di riprodursi in qualche modo.
Ho visto piante che in punto di morte mettono le energie residue nella più abbondante produzione di semi.
Quindi bisognerebbe vedere da quale parte del mondo arriva questa pianta e capire a quali condizioni climatiche è soggetta per capire il suo comportamento.
Comunque quando le condizioni non sono favorevoli molti esseri che riescono si riproducono anche per clonazione o per auto fecondazione, per poi scegliere un partner quando le condizioni diventano favorevoli!
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- anemonenemorosa
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Grazie Ombra per le bellissime foto! Ora le metto anche su FB 
Toncan ha ragione!
Parlando di impollinazione incrociata o meno non è strettamente detto che una delle due sia più vantaggiosa di un’altra. Ci sono vantaggi e svantaggi in entrambe.
L’autoimpollinazione può fare in modo che una specie di piante non si estingua in quanto due piante diverse non sono necessarie per la riproduzione. Se due piante diverse della stessa specie sono necessarie ci sono meno possibilità di impollinazionee quindi maggiore probabilità di estinzione, ma le piante con autoimpollinazione non hanno nulla da temere. Possono produrre prole in proprio:-)
La prole prodotta è geneticamente identica al padre, ciò significa che se la pianta madre può sopravvivere in un certo habitat allora anche la discendenza sarà sicuramente in grado di sopravvivere nello stesso habitat. Lo svantaggio è che siccome i figli sono geneticamente identici non c'è variazione e quindi nessuna evoluzione. Una malattia, ad esempio, può facilmente diffondersi tra figli identici.
Nell’impollinazione incrociata dal momento che la prole non è geneticamente identica al genitore ci sono variazioni e questa aumentata variabilità genetica può portare all'evoluzione.
Le malattie non riguarderanno tutti figli insieme in quanto non sono geneticamente identici.
Lo svantaggio è che non è un metodo molto sicuro in quanto il polline potrebbe non raggiungere lo stigma. Inoltre sono necessarie almeno due piante diverse della stessa specie.
La cleistogamia (auto-fecondazione che si verifica all'interno di un fiore chiuso) è un fenomeno molto interessante, l'ho notato anch'io su Hibiscus trionum (nella famiglia Malvaceae in generale è un fenomeno ricorrente); già dalla primavera si formano boccioli, ma questi di solito non si aprono, eppure seguono i semi. Il fenomeno è probabilmente un adattamento a condizioni ambientali sfavorevoli (...temperatura, terra più o meno buonam, tempo meteorologico irregolare...hanno scoperto che i fiori cleistogami sono prodotti anche in cattive condizioni di luce...magari è il tuo caso?). Tuttavia, come hai notato fiorirà dall'inizio dell'estate. Il vantaggio è quello di fare un sacco di semi con la minima quantità di energia. E 'come se la pianta si applichi nel formare semi prima di applicarsi nell'attività superflua della fioritura. Non vi è alcuna costosa corolla, nè profumo, o nettare da sviluppare di modo che la pianta ha meno vie metaboliche biosintetiche da intraprendere.
Se la pianta è cresciuta in terra buona, in ambienti luminosi può favorire una buona crescita, con grandi fiori costosi aperti e nettarosi per assicurare la fecondazione incrociata, tuttavia se la pianta cresce in terreni poveri e / o in condizioni di scarsa luminosità è comunque possibile assicurare alcuni semi altamente 'economici' a scapito della fecondazione incrociata.
Se piove sempre o fa freddo, avere dei fiori chiusi assicura che le antere non siano esposte alla pioggia o a temperature estreme. Ad esempio: il tempo insolitamente piovoso durante l'antesi può distruggere le possibilità di riproduzione lavando via il polline.
Un fiore chiuso poi evita di perdere energie per difendersi da polline incompatibile. I fiori aperti devono invece creare barriere fisiche o chimiche contro il polline per evitare l'autofecondazione.
...'generosa' e 'commovente' ai nostri occhi sì, ebbene a suo vantaggio (non perchè noi possiamo godere dei fiori
) in quanto sfrutta entrambi i meccanismi riproduttivi.
Toncan ha ragione!
Parlando di impollinazione incrociata o meno non è strettamente detto che una delle due sia più vantaggiosa di un’altra. Ci sono vantaggi e svantaggi in entrambe.
L’autoimpollinazione può fare in modo che una specie di piante non si estingua in quanto due piante diverse non sono necessarie per la riproduzione. Se due piante diverse della stessa specie sono necessarie ci sono meno possibilità di impollinazionee quindi maggiore probabilità di estinzione, ma le piante con autoimpollinazione non hanno nulla da temere. Possono produrre prole in proprio:-)
La prole prodotta è geneticamente identica al padre, ciò significa che se la pianta madre può sopravvivere in un certo habitat allora anche la discendenza sarà sicuramente in grado di sopravvivere nello stesso habitat. Lo svantaggio è che siccome i figli sono geneticamente identici non c'è variazione e quindi nessuna evoluzione. Una malattia, ad esempio, può facilmente diffondersi tra figli identici.
Nell’impollinazione incrociata dal momento che la prole non è geneticamente identica al genitore ci sono variazioni e questa aumentata variabilità genetica può portare all'evoluzione.
Le malattie non riguarderanno tutti figli insieme in quanto non sono geneticamente identici.
Lo svantaggio è che non è un metodo molto sicuro in quanto il polline potrebbe non raggiungere lo stigma. Inoltre sono necessarie almeno due piante diverse della stessa specie.
La cleistogamia (auto-fecondazione che si verifica all'interno di un fiore chiuso) è un fenomeno molto interessante, l'ho notato anch'io su Hibiscus trionum (nella famiglia Malvaceae in generale è un fenomeno ricorrente); già dalla primavera si formano boccioli, ma questi di solito non si aprono, eppure seguono i semi. Il fenomeno è probabilmente un adattamento a condizioni ambientali sfavorevoli (...temperatura, terra più o meno buonam, tempo meteorologico irregolare...hanno scoperto che i fiori cleistogami sono prodotti anche in cattive condizioni di luce...magari è il tuo caso?). Tuttavia, come hai notato fiorirà dall'inizio dell'estate. Il vantaggio è quello di fare un sacco di semi con la minima quantità di energia. E 'come se la pianta si applichi nel formare semi prima di applicarsi nell'attività superflua della fioritura. Non vi è alcuna costosa corolla, nè profumo, o nettare da sviluppare di modo che la pianta ha meno vie metaboliche biosintetiche da intraprendere.
Se la pianta è cresciuta in terra buona, in ambienti luminosi può favorire una buona crescita, con grandi fiori costosi aperti e nettarosi per assicurare la fecondazione incrociata, tuttavia se la pianta cresce in terreni poveri e / o in condizioni di scarsa luminosità è comunque possibile assicurare alcuni semi altamente 'economici' a scapito della fecondazione incrociata.
Se piove sempre o fa freddo, avere dei fiori chiusi assicura che le antere non siano esposte alla pioggia o a temperature estreme. Ad esempio: il tempo insolitamente piovoso durante l'antesi può distruggere le possibilità di riproduzione lavando via il polline.
Un fiore chiuso poi evita di perdere energie per difendersi da polline incompatibile. I fiori aperti devono invece creare barriere fisiche o chimiche contro il polline per evitare l'autofecondazione.
...'generosa' e 'commovente' ai nostri occhi sì, ebbene a suo vantaggio (non perchè noi possiamo godere dei fiori
) in quanto sfrutta entrambi i meccanismi riproduttivi.
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- OmbradiOmbra
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Grazie Tonino e grazie Silvia, sempre gentilissimi!!! Grazie per la bella lezione sulla filosofia riproduttiva dal punto di vista di una pianta!
Però un dubbio mi è rimasto, e sono i fiori sbocciati che non hanno prodotto semi (nessuno di loro li ha prodotti!)
Per questo parlavo scherzando di generosità: perché al di là di volermi compiacere
non so immaginare altra motivazione per tanto dispendio di energie! Siccome in contemporanea con i fiori che sbocciavano c'erano i boccioli che cleistogamavano, non so immaginare cosa potesse interferire con l'impollinazione.
Complessivamente forse la posizione era troppo poco luminosa, per il prossimo anno ne cercherò una migliore!
Ancora grazie
Però un dubbio mi è rimasto, e sono i fiori sbocciati che non hanno prodotto semi (nessuno di loro li ha prodotti!)
Per questo parlavo scherzando di generosità: perché al di là di volermi compiacere
non so immaginare altra motivazione per tanto dispendio di energie! Siccome in contemporanea con i fiori che sbocciavano c'erano i boccioli che cleistogamavano, non so immaginare cosa potesse interferire con l'impollinazione.Complessivamente forse la posizione era troppo poco luminosa, per il prossimo anno ne cercherò una migliore!
Ancora grazie
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Bellissima pianta! ma da dove proviene?
Ho visto che è originaria del Texas e della Florida terre molto più calde della Toscana.
E se in quelle terre ci fosse un qualche insetto o una farfalla particolare che impollina quei fiori?
Magari ha bisogno di più caldo per aprire i suoi stigmi o le antere.
chi sa?
Ho visto che è originaria del Texas e della Florida terre molto più calde della Toscana.
E se in quelle terre ci fosse un qualche insetto o una farfalla particolare che impollina quei fiori?
Magari ha bisogno di più caldo per aprire i suoi stigmi o le antere.
chi sa?
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