"La calata dei barbari sull'orto botanico"

Ciao a tutti! Tornata dalla visita a Murabilia dove ho conosciuto alcuni di voi con sommo piacere mi sono messa subito a lavoro per rendere chiara una cosa che mi ha lasciato molto amareggiata. Ho scritto un articolo (che fortunatamente ha avuto spazio su tre giornali online e su uno cartaceo, il Tirreno. Gli unici commenti negativi ovviamente sono stati da parte degli organizzatori che si sono messi sulla difensiva, mentre altri visitatori e cittadini di Lucca mi hanno dato pienamente ragione. Se ci siete stati possiamo confrontare le nostre impressioni.

www.lavocedilucca.it/post.asp?id=23130

www.lagazzettadilucca.it/rubriche/2012/09/la-calata-dei-barbari-sull-orto-botanico/

www.loschermo.it/articoli/view/46187

Inoltre allego qui il testo per una lettura immediata, ho messo le pagine perlopiù per i commenti.


Sabato 8 settembre ho visitato la fiera lucchese di piante e fiori di Murabilia, arrivata ormai alla sua dodicesima edizione.
Quest'anno lo spazio ad essa dedicato è cambiato, comprimendo gli stand nei baluardi San Regolo e La libertà e nello spazio sottostante, internamente alla città. Anche l'Orto botanico è stato come sempre incluso nella manifestazione, offrendo ai visitatori l'occasione di vedere questo spazio meraviglioso, trionfo del verde e della natura.
Dopo aver visitato i vari stand degli espositori mi sono recata anche io all'interno dell'Orto per vedere come lo avevano allestito quest'anno in occasione della fiera.
All'entrata non sono stata controllata e questo già mi ha preoccupato: gli scorsi anni l'entrata nell'Orto era compresa nel biglietto di Murabilia: in ogni caso un biglietto serviva.
Dopo essermi seduta su di una panchina ho avuto modo di osservare cosa accadeva attorno a me ed è stato veramente mortificante: dei visitatori si erano piazzati con delle sedie all'ombra di un grosso albero, sul tappeto erboso, facendo allegramente salotto. Un bambino accompagnato dal padre stava giocando a pallone correndo e arrampicandosi sulle radici di un altro albero.
Alcuni visitatori accompagnati dal proprio cane giravano noncuranti dove volevano.
La cosa che poi mi ha più fatto stringere il cuore è stata la condizione del laghetto popolato da bellissimi pesci e tartarughe, oltre alle splendide piante acquatiche: una folla di adulti e bambini era ammassata sui bordi e sul ponticello, urlando e indicando gli animali.
Un giovane, mentre attraversava il ponticello col suo cane di grossa taglia, ha permesso che questo si gettasse in acqua per farsi un bagno, più volte.
Un adolescente tirava con cattiveria sassi ai pesci, mentre qualcun altro aveva preso lo spazio per una pattumiera, lanciandovi tappi di bottiglia.

Tutto questo è successo senza che nessuno supervisionasse lo spazio, declassato a semplice parco per famiglie e cani.
Queste scene sono tipiche del turismo di consumo. Nelle fiere è normale che non entrino solo appassionatissimi del campo trattato, e queste persone possono anche essere carenti di rispetto. Ma mentre se in uno stand delle piante vengono distrutte o maltrattate il proprietario può cacciarti e chiederti i danni, la proprietà considerata “di tutti” è la prima a ricevere il trattamento peggiore. Così da una semplice iniziativa che poteva avvicinare alla natura anche i più disinteressati, si è finito per offrire solo un pessimo spettacolo per la troppa fiducia lasciatagli.

Non so perché nella mente dei visitatori sia balenata l'idea che delle rare e delicate piante non siano un bene da preservare e da proteggere al pari di dipinti e reperti, ma so che se è questo il modo del Comune di Lucca di accudire il suo patrimonio storico, dandolo in pasto a clientela e turismo senza alcuna regola preliminare come se fosse comune robaccia, allora forse questa città non è il luogo più adatto ad una manifestazione che vuole essere l'espressione più grande dell'amore per la natura.

Lisa Mariani

Ed eccolo sul Tirreno