Nuovo articolo (sui profumi dei fiori e delle piante...)

Toncan, perchè dovremmo dirti "basta"? Leggere questo articolo mi fa propendere più per la parola "ancora"! E' davvero un bell'articolo, mi sono immedesimata nella tristezza autunnale e nel regalo che può farci un profumo del nostro giardino, quella fugace sensazione di essere ancora in un'estate che invece ci buttiamo ormai alle spalle!
Interessante la descrizione di piante che oltre alla bellezza ci regalano il profumo...l'essenza! Che solo la natura sa regalarci in modo originale!
Purtroppo non posso esserti d'aiuto riguardo ai profumi delle piante tipiche del nord...essendo anche io una "terrona" orgogliosa di esserlo...

Molte belle anche le foto....

Un profumo che mi ricorda la mia infanzia ,le giornate intere passate all'aperto e anche le sgridate di mia madre che non riusciva a toglierlo facilmente dai nostri vestiti è l'odore forte ma piacevole del timo selvatico ,qui chiamato "sataredda."....in primavera coi suoi fiorellini lillà ricopriva le vaste distese desertiche , era una goduria per gli occhi e l'olfatto !...la foto l'ho presa dal web ,ma più o meno è così!

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Toncan.... mentre leggevo il tuo scritto ero lì..sentivo i profumi e vedevo le piante... e io sono molto esigente quando leggo.... Grazie

La mia gioventù si risveglia fra la primavera e l'estate quando tagliano il prato per le mucche si sente un profumo intenso che respiro a pieni polmoni. Rimango ad osservare le rondini con i loro cinquettii di gioia che svolazzano in cerca di moscerini a resentare il prato tagliato.
Un'altro profumo è il letame liquido sparso dai contadini, che voi senz'altro odierete, ma per me, di origine contadina lo annuso con immenso piacere.

Quello che mi fa più piacere di qualsiasi altra cosa è il profumo intenso della mia rosa che la vorrei abbracciare come se fosse una bellissima ragazza. E' un profumo talmente intenso che lo reputo superiore al Chanel n.5 - Scusate la divagazione

Il profumo è per il fiore quel valore aggiunto che delizia un altro dei nostri sensi, molto esigente, l'olfatto. Infatti le varie profumazioni non sempre ci risultano gradite ma, quando lo diventano, lo saranno per sempre. Ancora oggi, a distanza di tanti anni ricordo e rimpiango il mio gelsomino Sambac Granduca di Toscana. Rimpiazzato poi nel tempo con un altro soggetto arboreo, proprio in base a questa caratteristica della profumazione, che ha resistito alle intemperie,(perlomeno fino a prima di questa ultima nevicata le cui conseguenze ancora ignoro) e, alla fine di ottobre, un mattino mentre ero in giardino anche se eravamo già quasi nel periodo in cui non ci si rimane più tanto volentieri come nella bella stagione, mi sentii avvolgere da una nube sì odorosa da sentirmi stordita, tratta in inganno, perchè non vedevo fiori intorno a me mi girai intorno alla ricerca dell'autore. Alla fine capii era il mio Osmanthus Aquifolium che con quelle piccole infiorescenze ascellari, quasi invisibili, mi inebriava,rendendomi la giornata ottobrina magica.